Pages

martedì 2 dicembre 2014

#Attacchi di pane


Pane senza impasto -  ricetta di Jim Lahey ;accorgimenti su tempi di cottura ripresi dalla dolcissima Enrica, su chiarapassion


Cucinare fa bene al corpo e all'anima.
Sapete perché?
Roberta Schira,psicologa del gusto e critica gastronomica, risponde così:
" E' un atto di generosità,
  E' un antidepressivo,
  E' un modo per volersi bene,
  E' un modo per voler bene agli altri,
  E' un mezzo per tramandare il sapere familiare,
  E' un mezzo per abbattere le barriere culturali,
  Libera la nostra creatività. "


Prima di passare alla ricetta, voglio raccontarvi qualcosa di me.
A gennaio dell'anno scorso ho iniziato a soffrire di attacchi di panico.
Il primo non lo scorderò mai: ero a tavola, con i miei genitori e mia sorella; stavamo mangiando, ed ad un tratto sono piombata
in uno stato di profondo terrore.
Non riuscivo a respirare, mi tremavano talmente tanto le mani e le gambe da non riuscire a muovermi.
Inutile dire che stavo morendo di paura.
Da allora, ho iniziato ad avere il terrore di sedermi a tavola; purtroppo, uno degli effetti di queste psicopatologie, è che all'inizio
hai davvero poco controllo delle tue emozioni.
Più ci provi, più hai paura che la tua mente, che nel frattempo lavora alla velocità della luce,
ti tradisca. Così come il tuo corpo.
Da quel momento in poi, ho iniziato a studiare cosa succede durante un attacco di panico a livello fisiologico, e ho scoperto che
il nostro cervello emozionale si suddivide in ippocampo e amigdala.
Citando David Goleman, grandioso professore di Psicologia ad Harward ed autore di "Intelligenza Emotiva", " mentre l'ippocampo ricorda i fatti nudi e crudi,
l'amigdala trattiene, per così dire, il sapore emozionale. [...] L'ippocampo è fondamentale per riconoscere in un volto
quello di tua cugina. Ma è l'amigdala ad aggiungere che ti è proprio antipatica".
Nonostante il mio ippocampo fosse perfettamente consapevole del fatto che sedersi a tavola non implica un attacco
di panico improvviso, la mia amigdala continuava a risvegliarsi, e di conseguenza a riportami in uno stato di angoscioso terrore.
Cosa c'entra tutto questo, vi chiederete?
Ebbene, io ho trovato, nella cucina, un "sonnifero" per la mia amigdala.
Quando metto le mani in pasta, è come se assorbissi il dinamismo statico degli ingredienti: tocco la farina, il burro,
sbatto le uova, mi inebrio con il profumo dell'impasto, accolgo il calore delle mie creazioni.
E l'amigdala tace, intorpidita, rilassata.
La cucina, per me, è questo: potrei dire che rappresenta la pace, la serenità incondizionata. Il riuscire a mettermi in gioco e a dominare le mie paure più grandi.
Ed è a questo proposito che oggi vi dedico una ricetta a me molto cara, simbolo di unità, solidità, tradizione.
Di famiglia.
Vi presento il Pane.








Ingredienti:

- 500 grammi di farina; su suggerimento di Enrica, ho usato 300g di farina 0 e 200g di farina manitoba.
- 350 grammi di acqua a temperatura ambiente
- 6 grammi di sale
- 3g di lievito di birra


Preparazione:
Sciogliete il lievito in due dita d'acqua prese da quella totale; nel frattempo, in una ciotola capiente ponete entrambe
le farine ed il sale.
Unite l'acqua, poi il composto con il lievito, e iniziate a mescolare velocemente con un coltello piatto.
Coprite l'impasto appiccicosissimo con la pellicola e lasciatelo riposare a temperatura ambiente per un tempo che va dalle 18 alle 20 ore.
Io l'ho lasciato stare nell'armadio* per 19 ore. Come dice il grande poeta latino Orazio, "est modus in rebus" : c'è misura in tutte le cose... il giusto mezzo!
Trascorso questo tempo, tirate fuori il vostro impasto (pieno di bolle e spaventosamente appiccicoso!) e riversatelo su un piano, precedentemente infarinato:
adesso inizia la parte divertente!
Aiutandovi con la farina, allungate i lati, e ripiegate ciascuno di essi su se stesso, come le maniche di una maglietta!


Fatta questa operazione, avvolgete il vostro pane in un canovaccio infarinato, e lasciatelo lievitare per altre 2 ore.

Fate scaldare il forno a 230°.
Prendete una pirofila in vetro e ponetevi dentro l'impasto (io suggerirei di mettere un po' di carta da forno), con le pieghe
praticate prima verso l'alto.
Adesso infornate, e attendete 55-60 minuti, in base alla potenza del vostro forno.




E adesso potrete gustarvi questo pane, che sa di casa.



Alla prossima.



*dal momento che il mio forno è un po' matto e ogni volta che metto una lampadina si fulmina, anziché conservare l'impasto in modo classico,
chiuso lì dentro con la luce accesa, utilizzo il mio armadio.
Ci vuole fantasia, e non solo durante la cucina!

domenica 30 novembre 2014

#Recipe - Chocolate, Almonds and Banana Bread

Buona domenica! E benvenuti sul mio blog!
Mi presento: mi chiamo Federica, ho ventuno anni, studio lettere classiche e sono completamente nuova in questo ambiente.
Ma, come si suol dire, meglio tardi che mai, no?
Ho deciso di aprire questo spazio online per condividere con voi le mie passioni:
le torte e i dolci (scoperti da poco), il fai da te e l'arte del riciclo, ma anche poesia, letteratura...
Bando alle ciance!
Che ne dite, iniziamo?
Il titolo vi avrà messo una certa acquolina.
Complice il tempo uggioso freddo e ventoso, oggi mi è venuta voglia di sfornare un golosissimo pane dolce al cioccolato, mandorle fresche e banana.


yum!

                                  


Ecco gli ingredienti!


- Un uovo (leggermente sbattuto)
- 80 grammi di burro ammorbidito oppure 65 grammi di olio di semi
- 110 grammi di zucchero di canna
- 225 grammi di farina 00
- Una bustina di lievito
- Quattro o cinque banane
- Una tavoletta di cioccolato (al latte, fondente... come preferite! )Una possibile alternativa: 80 grammi di golosissima nutella.
- Dieci o dodici mandorle pelate


Preriscaldate il forno a 180°; imburrate e infarinate una  teglia da plumcake.
In una ciotola, mescolate il burro, lo zucchero e l'uovo sbattuto; aggiungete il lievito e setacciate piano piano la farina.
In un piatto capiente, cominciate a schiacciare le banane (Piccolo consiglio: avete presente lo schiacciapatate?Bene, se lo avete, usatelo! Verrà fuori una cremina eccellente!).
Quando avranno assunto una consistenza cremosa, unitele alle mandorle, spezzetate grossolanamente, e infine, al resto dell'impasto.
Versate  il tutto nello stampo, cercando di mantenere una distanza di almeno 30 cm: in questo modo, le bollicine dell'impasto spariranno!
Adesso,avete due alternative:
- Se avete optato per la nutella, ponetela nel microonde per qualche secondo per farla sciogliere.
- Se invece avete deciso di usare il cioccolato in tavoletta, sminuzzatelo in piccoli pezzettini e fondetelo a bagnomaria.
In entrambi i casi, versate sopra l'impasto questa meraviglia scura, e con un coltello, iniziate a mescolare, senza mai toccare il fondo della teglia: in  questo modo, il binomio banana-cioccolato sarà sorprendentemente forte.
Infornate a 180° per 55-50 minuti.

sfondo bucolico ( e se seguite Another Blog in the Wall you know what I mean)
                                     



E adesso godetevi questo dolce, accompagnandolo ad una tazza di té nero e ad un buon libro.

                                           



Come avete intenzione di coccolarvi, in attesa di riprendere una nuova settimana?
Arrivederci al prossimo post!
Powered by Blogger.
 

Template by BloggerCandy.com